giovedì 25 gennaio 2018

Un dolce ricordo di te!


Ricordo ancora quel giorno. Era estate, le vacanze erano appena iniziate e faceva molto caldo.
Un giorno "Babi c'è una sorpresa per te!". Ricordo le lacrime di gioia. Tante. Poi me lo diedero e lo abbracciai forte. Intanto mio padre riuscii a fotografare quel momento. Un momento unico.

La sorpresa era Micio, il mio gatto, che da quel giorno avrebbe abitato nel giardino di mia nonna.
Come tutti i bambini, desideravo un animale domestico, ma in appartamento non è sempre possibile. In una casa con giardino invece è tutta un'altra cosa. E così ecco un cucciolo tutto per me.

Era un sogno, qualcosa che allora era più grande di me, ma che oggi è un bel ricordo, un sorriso che appare spontaneo sul mio volto ogni volta che penso a lui.
Era bello Micio, era tigrato, con 2 favolosi occhi verdi. Non siamo mai stati appiccicati, ma ci amavamo tanto. Eravamo due spiriti liberi. 

Quando lo chiamavo c'era. Quando non rispondeva, lo immaginavo in qualche prato a correre, magari in compagnia. E infatti più volte arrivava con la sua gatta.. e tanti tanti gattini. 
Giocavamo tanto io e Micio. Gli facevo i gavettoni e lui lo sapeva e non si tirava indietro. 
Forse quel bicchiere d'acqua in una torrida giornata d'estate lo rinfrescava. O forse era solo felice di giocare con me. Quando mia nonna cucinava, lui si metteva seduto e fermo con occhi sognanti e io ridevo tanto, con i suoi occhioni non nascondeva nulla. 

Mangiava gli spaghetti, gli piacevano tanto. Di nascosto gli portavo gli avanzi del pesce o del pollo, che in realtà non erano avanzi, erano parti del mio pasto che avanzavo volentieri per lui. 
Mi portava le lucertole e gli uccellini. Lo sgridavo e capii che non lo doveva fare.

Era la mia certezza quando arrivavo da mia nonna. L'inizio delle vacanze, la spensieratezza e la libertà. Un giorno successe. Arrivai da mia nonna, lo cercai e non lo trovai. Disperata andai da mia nonna e ingenuamente dissi "Dov'è Micio?". Mi rispose con fermezza: "Babi, Micio si sentiva solo qui e quindi io e il nonno abbiamo deciso di portarlo in campagna a giocare con gli altri gatti e abbiamo chiesto a un signore di dargli da mangiare e farlo giocare". Io non ho pianto. Ho semplicemente capito che la sua felicità veniva prima di tutto e non ho più chiesto di avere gatti. Volevo conservare per sempre il suo ricordo. Non ho sofferto, ho accettato.

Per anni mi son chiesta quanta verità c'era dietro le parole di mia nonna. Non ho mai fatto domande. Ho preferito, anche da grande, crederci, semplicemente crederci. 

Ancora oggi me lo immagino così, a correre felice per prati fioriti. Instancabile e felice. E poi immagino anche che, quando stanco, si rifugi sulle gambe di mia nonna a farsi coccolare, come faceva sempre. E me li immagino così, belli e felici, a guardarmi da lassù! 

Ciao Micio, ciao Nonna! <3

Babi #Aboutme

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