lunedì 15 ottobre 2018

Eleanor Oliphant sta benissimo

Non ci sentiamo da qualche giorno.
Non ho più sue notizie e sento terribilmente la sua mancanza.

Abbiamo condiviso l’ultimo mese, un mese per me molto, molto impegnativo.
Un mese di cambiamenti, un mese di scelte, un mese che ricorderò per sempre, un mese che è sembrato un anno intero.
Un mese duro, di quelli che devi essere forte "per forza".
Un mese dove ho abbracciato e consolato tante persone, con un peso nel cuore, ma con un sorriso sul volto. Un mese in cui avevo tanto bisogno di essere abbracciata da tutti.

L’ho incontrata per la prima volta online, ho letto di lei e del suo libro, quello dove dice che “sta benissimo”. Ho divorato il primo capitolo, sono rimasta rapita.

Sono corsa in libreria e abbiamo iniziato a passare del tempo insieme.
Più mi raccontava di lei, più sentivo che raccontava anche un po’ di me.

Tante volte avrei voluto abbracciarla, tante volte avrei voluto dirle che si, stava benissimo, ma che forse stava un po’ mentendo a sé stessa. Ognuno di noi talvolta lo fa, sopratutto quando alla domanda “Come stai?” risponde con un “Bene, grazie”, anche se in realtà non è proprio così.

Lei non è invadente, lei cerca ciò che cerco io. E così, per un mese, abbiamo cercato risposte.
Abbiamo imparato tanto stando insieme e, ogni giorno, ci siamo tenute strette.

Ora, rispetto a un mese fa, sono sicura che lei sta davvero benissimo.
E grazie a lei, anche un po’ anch’io.

Eleanor Oliphant sta benissimo - Gary Honeyman - Ed. Garzanti - disponibile su Amazon e nelle migliori librerie online e fisiche.

giovedì 25 gennaio 2018

Un dolce ricordo di te!


Ricordo ancora quel giorno. Era estate, le vacanze erano appena iniziate e faceva molto caldo.
Un giorno "Babi c'è una sorpresa per te!". Ricordo le lacrime di gioia. Tante. Poi me lo diedero e lo abbracciai forte. Intanto mio padre riuscii a fotografare quel momento. Un momento unico.

La sorpresa era Micio, il mio gatto, che da quel giorno avrebbe abitato nel giardino di mia nonna.
Come tutti i bambini, desideravo un animale domestico, ma in appartamento non è sempre possibile. In una casa con giardino invece è tutta un'altra cosa. E così ecco un cucciolo tutto per me.

Era un sogno, qualcosa che allora era più grande di me, ma che oggi è un bel ricordo, un sorriso che appare spontaneo sul mio volto ogni volta che penso a lui.
Era bello Micio, era tigrato, con 2 favolosi occhi verdi. Non siamo mai stati appiccicati, ma ci amavamo tanto. Eravamo due spiriti liberi. 

Quando lo chiamavo c'era. Quando non rispondeva, lo immaginavo in qualche prato a correre, magari in compagnia. E infatti più volte arrivava con la sua gatta.. e tanti tanti gattini. 
Giocavamo tanto io e Micio. Gli facevo i gavettoni e lui lo sapeva e non si tirava indietro. 
Forse quel bicchiere d'acqua in una torrida giornata d'estate lo rinfrescava. O forse era solo felice di giocare con me. Quando mia nonna cucinava, lui si metteva seduto e fermo con occhi sognanti e io ridevo tanto, con i suoi occhioni non nascondeva nulla. 

Mangiava gli spaghetti, gli piacevano tanto. Di nascosto gli portavo gli avanzi del pesce o del pollo, che in realtà non erano avanzi, erano parti del mio pasto che avanzavo volentieri per lui. 
Mi portava le lucertole e gli uccellini. Lo sgridavo e capii che non lo doveva fare.

Era la mia certezza quando arrivavo da mia nonna. L'inizio delle vacanze, la spensieratezza e la libertà. Un giorno successe. Arrivai da mia nonna, lo cercai e non lo trovai. Disperata andai da mia nonna e ingenuamente dissi "Dov'è Micio?". Mi rispose con fermezza: "Babi, Micio si sentiva solo qui e quindi io e il nonno abbiamo deciso di portarlo in campagna a giocare con gli altri gatti e abbiamo chiesto a un signore di dargli da mangiare e farlo giocare". Io non ho pianto. Ho semplicemente capito che la sua felicità veniva prima di tutto e non ho più chiesto di avere gatti. Volevo conservare per sempre il suo ricordo. Non ho sofferto, ho accettato.

Per anni mi son chiesta quanta verità c'era dietro le parole di mia nonna. Non ho mai fatto domande. Ho preferito, anche da grande, crederci, semplicemente crederci. 

Ancora oggi me lo immagino così, a correre felice per prati fioriti. Instancabile e felice. E poi immagino anche che, quando stanco, si rifugi sulle gambe di mia nonna a farsi coccolare, come faceva sempre. E me li immagino così, belli e felici, a guardarmi da lassù! 

Ciao Micio, ciao Nonna! <3

Babi #Aboutme

giovedì 4 gennaio 2018

Acquisti baby... che passione!


Scoprire di essere incinta è una delle emozioni più grandi che si possa provare. Un'emozione che dura per mesi e mesi, in realtà non finisce mai. 
Il delirio arriva dopo, il delirio da "Devo comprare tutto l'occorrente, non deve mancarmi niente, devo essere pronta ad ogni evenienza".

La futura mamma quindi inizia a googlare in ogni dove, perché, fino a quel momento, l'unica sua certezza è che deve partorire e lo dovrebbe fare in un ospedale. Se ci arriva, perché potrebbe anche partorire in macchina, in ambulanza, o in qualche noto supermercato, come avviene in pubblicità.

Da dove iniziare? Per prima cosa occorre salvare tutti i siti dei negozi che vendono qualsiasi cosa per bambini. I più ambiti sono i "supermercati" per bambini dove si può trovare davvero di tutto. 
Poi iniziano le iscrizioni alle newsletter, chi non vuole ricevere ogni mese una bella mail con oggetto "E' online il nuovo catalogo con sconti imperdibili".?
Guai a perdersela! Perché l'arrivo della mail genera, dopo esattamente 3 secondi dalla ricezione, un nuovo messaggio Whatsapp alle amiche panzute: "Oh, l'avete visto il nuovo catalogo del negozio più fico del mondo? Io l'ho già sfogliato 4 volte!" (Bugiarda!). 
E da lì parte la lista della spesa, che inizia il lunedì e finisce il sabato 5 minuti prima di uscire di casa per raggiungere il negozio pieno di altre 400 mamme pancione con in mano la propria lista. 

Lo ammetto, ero una di quelle, ma ho un'attenuante: non ho fatto alcuna lista nascita. 
Ho ben guidato i miei parenti all'acquisto consapevole: carrozzina trio (ancora sto cercando di contare i giorni in cui l'ho utilizzata, forse poco più di 20), seggiolone (assolutamente fondamentale!), abbigliamento basic (body, calzine, tutine!).
Gli acquisti inconsapevoli invece erano tutti miei, forse se avessi fatto una lista nascita forse avrei risparmiato, ma non ditelo a nessuno. 

Posso solo dire che, con il senno di poi, i migliori acquisti li ho fatti quando mi è passata la smania di acquistare e sono diventata assolutamente pratica. Qualche esempio? Mio figlio ha mangiato sin da subito con il cucchiaino e quindi non sono serviti 4 cucchiaini che cambiano colore con il calore, basta assicurarsi che il cibo sia tiepido prima di darglielo. Così come non sono serviti i piatti dove inserire l'acqua calda per tenere caldo il cibo e così i set con piatto, piattino, bicchiere. 

Come non è servita la mania di controllo che ogni mamma tende ad avere dopo il parto. 

Vi assicuro che come tutti i momenti poi passa e ci si rende conto che "pratico è bello", ma come ogni esperienza va vissuta. Volete sapere quando passa? Passa quando vi renderete conto che i vostri 2,3 locali stanno per esplodere, non per cause accidentali, ma per causa vostra!! :)

Scappo, vado a sfogliare un volantino, stavolta la spesa da fare è quella per riempire il frigo! :)