sabato 19 novembre 2011

«L'unica regola è che non ci sono regole»

Questa mattina ho letto su un sito internet una notizia che mi ha fatto particolarmente riflettere: la notizia? Una lettera scritta da un papà.

Il papà in questione è quello di Giacomo, un bambino di 12 anni che, poco tempo fa, ha perso la vita investito da un tram mentre tornava a casa in bicicletta con la sua mamma.
La lettera descrive lo sdegno di un papà che, a seguito di una perdita così tragica, è costretto a "subire" un cartellone pubblicitario, esposto a pochi metri dal luogo dove ha perso la vita il figlio, che sponsorizza un'automobile con uno slogan a mio parere shockante: «L'unica regola è che non ci sono regole».
Mi chiedo: "cosa intendeva esattamente la casa automobilistica con quello slogan decisamente fuori luogo?".
Oggi il Pirellone ha reso noto che a Milano si registrano 2 incidenti ogni ora e, dato il numero delle persone che annualmente perdono la vita sulle strade, lo slogan mi sembra azzardato, non rispetta il dolore dei parenti e amici delle vittime e soprattutto incita alla guida "senza regole"..


Il cartellone pubblicitario verrà rimosso. "Bene" penso.. Poi leggo: 
"Per sensibilità verso chi ha subito questa tragedia ci riserviamo, come atto opportuno ma non dovuto, di provvedere alla sostituzione del cartellone al fine di evitare ogni forma di strumentalizzazione»
Di certo, la dichiarazione finale, la casa automobilistica, ce la poteva risparmiare..

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