L'ho appena finito. E già mi manca.
È un romanzo, ma non di quelli smielati.
È un romanzo strano, un po' crudo, diretto.
Niente giri di parole.
Qualche lacrima e un coinvolgimento pazzesco.
Questo è il libro "La misura della felicità" di Gabrielle Zevin.
Il protagonista è A. J. Fikry, un uomo totalmente insofferente alla vita. Non vive, ma sopravvive in una piccola isola. Possiede una piccola libreria "Island Books", l'unica libreria dell'isola.
Fa il libraio, ma odia i libri. In realtà odia tutto e tutti.
E' successo da quando sua moglie è morta per un tragico incidente.
La vita però è imprevedibile e sa sempre trovare il modo di sorprendere, anche nei momenti più bui.
Una sera A.J. trova una bimba nella sua libreria, nel reparto libri per l'infanzia. Una bimba con una lettera. Chi è? Chi ce l'ha portata? E soprattutto che si fa adesso con quella bimba?
Maya, questo il nome della bambina, cambierà la vita di A.J.. Si, proprio quella bambina che sin da piccola mostra un amore viscerale per i libri.
Chi leggerà questo libro si innamorerà dei libri.
Chi è già perdutamente innamorato dei libri si renderà conto di quanto sia triste e vuota un'esistenza senza quegli "oggetti che rubano spazio", come li definisce qualcuno.
Questo libro mi è piaciuto molto. E' un inno alla vita e alle sorprese che ci può riservare.
Quante volte, durante il racconto, ho immaginato di entrare in quella libreria con l'insegna sbiadita "Island Books - Fornitore esclusivo di buona letteratura - ad Alice Island dal 1999 - Nessun uomo è un'isola; ogni libro è un mondo".
La misura della felicità - Gabrielle Zevin - Edito da Nord - 313 pagine - € 16
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